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Generazione Z: dating e sessualità sono digitali?

È un discorso quasi incomprensibile per qualsiasi Boomers, per non parlare della generazione precedente, però fa parte dei mutamenti di costume che stanno modificando completamente il comportamento sociale di questi anni. Stiamo parlando del rapporto con il sesso.

Se le app di dating hanno segnato comunque un passaggio fondamentale, l’ultima notizia è che la Generazione Z comincia a non utilizzare le app per avere esperienze sessuali dal vivo, nella realtà, ma solo virtuali. In altre parole per per praticare il “virtual sex” (Ma vedremo dopo che cosa si intende, con questa definizione).

Una recente indagine della Società Italiana di Andropologia e condotta dallo IULM sostiene che un appartenente alla Generazione Z su 3 preferisce il virtual sex al sesso reale. E quindi utilizza in questo senso anche le app di dating. Soprattutto, sempre secondo la ricerca e le valutazioni della Società Italiana di Andropologia, questa percentuale è destinata a crescere, con derive abbastanza preoccupanti, come l’aumento di chi soffre della sindrome definita di Hikikomori, cioè la tendenza a non uscire mai di casa e a rifugiarsi in un mondo totale virtuale.

Senza voler sposare le previsioni e il punto di vista della Società Italiana di Andropologia, è certo che il punto di vista della Generazione Z sulla sessualità è decisamente diverso. Secondo una ricerca del Kinsey Institute e Lovehoney la Generazione Z fa sesso con una frequenza inferiore alle generazioni precedenti. E questo nonostante la liberazione sessuale ormai acquisita.

Ma di fronte a questo fenomeno decisamente acclarato, possiamo dire che le cause possono essere anche positive. Per esempio una maggiore consapevolezza di sé da parte della Generazione Z, consapevolezza che porta a cercare relazioni molto più profonde prima di affrontare il sesso reale.

Fra le ipotesi, gli studiosi mettono anche quella della paura delle malattie trasmissibili sessualmente, ipotesi certamente meno tranquillizzante dell’altra.

Ma vediamo che cosa è esattamente questo sesso virtuale che attrae così tanti appartenenti alla Generazione Z.

Il sesso virtuale, come dice il termine stesso, avviene solo in ambienti non reali. Quindi nelle chat, nelle videochiamate. Durante l’interazione i partecipanti condividono testi e immagini sempre più esplicite, ma restando chiusi nel proprio corpo. Sempre secondo alcune ricerche, il sesso virtuale si è allargato diventando anche di gruppo.

Se questa tendenza dovesse confermarsi, significa che sesso e procreazione andranno sempre più su strade diverse. E, nel caso, bisogna prenderne atto e gestire, governare al meglio la situazione.

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