Tutti quelli che ricorrono alle app di dating hanno sicuramente una buona opinione di sé stessi, ma nessuno quanto quella di Los, nome d’arte di un programmatore, artista, provocatore e un sacco di altre cose americano.
Los per un periodo ha frequentato le app di dating, accorgendosi che non gli piacevano nemmeno un po’. Non le trovava di suo gusto, soddisfacenti. E quindi che cosa si è inventato? Un’app di dating assolutamente free, alla quale chiunque può iscriversi ma che permette un solo match: con Los. Sì, avete capito bene. Con il suo sviluppatore. E naturalmente l’ha chiamata Flirt with Los.
Chi si iscrive vede scorrere le informazioni e le foto di un solo profilo, quello di Los. Se trova interessante quello che vede e legge, può scegliere di matchare con lui fornendogli a sua volta delle informazioni su sé stesso, fermo restando che sta a Los decidere se accettare di aprire un dialogo o meno. Se invece l’utente non trova Los di suo gradimento, può swippare, come in tutte le app di dating, con la differenza che questa volta non ci sarà un nuovo profilo ad apparire sul suo schermo. Ah, sì, c’è ancora una differenza: chi cancella Los vedrà apparire una immagine di Los piangente che gli chiede il perché di questa decisione.
Niente si sa dell’autore di questa geniale idea. Anche se sembra che le foto siano autentiche, Los ha voluto mantenere l’anonimato, almeno sul suo vero nome e cognome.
L’app è stata lanciata nel 2019, e da allora l’autore non ha mai fornito dei numeri sugli utenti, ma si sa che un profilo Instagram collegato all’app vanta 10.000 follower, che non sono tantissimi, ma nemmeno pochi.
Certo è che l’app non ha mai smesso di suscitare dibattiti, dividendo pubblico e stampa fra chi ha saputo apprezzare la trovata e chi l’ha trovata perfino voyeuristica, se non esattamente rischiosa, per il fatto di accentrare l’attenzione su una sola persona.
Dal canto suo Los, che si definisce artista ed esperto di relazioni, ha ammesso in numerose interviste che sì, l’app può essere un po’ rischiosa, non sul piano della sicurezza personale, chiaramente, ma su quello etico, però è un rischio che vale la pena correre.