La spasmodica ricerca delle app di dating on line per far fronte alla evidente crisi del modello di business base del settore, ormai non sa più cos’altro inventarsi. L’arrivo dell’IA ha fatto tirare un sospiro di sollievo e ravvivato un po’ di speranza.
La prima a salire a bordo dell’IA è stata Match Group, il più grosso player del settore del dating: ha investito nell’uso dell’IA fra i 20 e i 30 milioni di dollari, stringendo anche un accordo con OpenAi.
I primi risultati sono stati applicati in questi giorni a Hinge, una delle app di propietà di Match Group: l’IA valuta le risposte che sono state date o che si stanno per dare, giudicandone l’efficacia per riuscire a interessare un potenziale interlocutore.
Hinge ha scelto di lavorare subito in questa direzione dopo aver verificato che il 63% dei propri utenti si macera prima di decidere che cosa scrivere sul proprio profilo o nei primi passaggi di un match, con il risultato di ricorrere sempre più a profili o messaggi stereotipati, che non dicono o aggiungono niente e alla fine impediscono una interazione reale.
Con la nuova funzione su Hinge sarà possibile ricevere una analisi, operata da un’IA, sulla qualità del proprio profilo e su quella delle risposte. L’IA divide quello che legge in tre grandi categorie: 1) Vai un po’ più in profondità 2) Prova a cambiare qualcosa 3) Grande risposta. Nei primi due casi suggerisce anche delle azioni specifiche sotto forma di domanda, nel terzo, ovviamente, applaude e nient’altro. La nuova funzione si chiama “Prompt Feedback” e in casa Hinge si augurano di spingere gli utenti a essere un po’ più sé stessi nelle interazioni. Staremo a vedere.
Staremo a vedere perché non è assolutamente detto che la nuova funzione sarà accolta bene. O meglio, se potrebbe essere accolta bene da chi decide di interrogarla, la maggior parte degli utenti ha nello stesso tempo dichiarato di sentirsi a disagio sapendo che quello che legge è stato in qualche modo, sua pure indirettamente, suggerito da un’IA. Attenzione, la funzione non suggerisce cosa dire, dà solo un giudizio su quello che si è scritto. Però questo è sufficiente per indisporre parte degli utenti in modalità destinatari del messaggio. Che dire, una misura della grande confusione in cui versa tutto il settore.
A nostro avviso questa funzione, priva di suggerimenti pratici, rischia di essere un via libera a una serie di disastri di immensa portata. Non sempre l’autenticità è un valore. Se si hanno dei difetti, dichiararli non è detto che aiuti, nel dating. Anche se poi è vero che prima o poi verranno ugualmente fuori, e quindi meglio prima che dopo, il rischio di avere ulteriori effetti negativi nel settore dating è alto. Ma, come sempre, staremo a vedere.