A dispetto del coro quasi unanime che da oltre un anno ha intonato inni di disperazione per la crisi delle app di dating, un report diffuso in questi giorni da Bumble sembra andare decisamente contro questi scenari degni di una tragedia greca.
Secondo Bumble, le speranze di conoscere qualcuno e di potersene innamorare, anche negli appartenenti alla Generazione Z (I più refrattari e in crisi), sono sempre così alte da garantire un futuro per chi lavora nel settore del dating.
In particolare secondo Bumble il 2024 è stato un anno di transizione, un anno che ha permesso agli utenti di comprendere meglio che cosa oggi chiedono a un match di dating. In particolare, condivisione di valori e trasparenza, ma questo si era già capito da molto tempo, e, questa invece è una novità, non intendono accontentarsi di niente di meno.
Questa caratteristica è particolarmente presente nelle donne, che hanno risposto in questo modo in una percentuale vicina al 67%.
Molto accurato, il sondaggio sostiene che assistiamo a un grande revival del romanticismo, e anche questo lo sapevamo già, ma che è cambiato il concetto di romanticismo. Nell’86% delle risposte il romanticismo può esprimersi anche attraverso semplici gesti, piccoli ma capaci di dimostrare che la persona tiene alla relazione nata o che sta nascendo.
Fra le curiosità, notiamo una dichiarata disponibilità e voglia di ascoltare le esperienze di dating fatte da amici ma anche quelle raccontate in show, factual e podcast. Dalle risposte sembrerebbe che assistere a questi racconti aiuta a prendere più fiducia nel proprio percorso.
A dispetto del ritorno del romanticismo, è interessante un altro dato riportato, e cioè che il 60% degli utenti richiede al possibile partner non solo una stabilità emotiva, ma anche lavorativa e, quindi, economica. Secondo Bumble questo dato si dovrebbe per la grande crisi che stiamo attraversando, per cui le persone hanno ben presenti e in mente dei problemi che in altri momenti storici non avevano questa importanza.
Ultimo dato che vogliamo riportare, è il ritorno di un altro stereotipo che si pensava ormai superato, quello del maschio Alpha, o quanto meno di un maschio più strutturato secondo modelli di comportamento troppo vicini a visioni maschiliste delle relazioni e delle vita.
Per quanto limitata agli utenti Bumble, e per di più al mondo femminile, visto che da sempre questa app si caratterizza per una forte impronta femminile (è stata fondata da una cofounder di Tinder), la ricerca ha coinvolto un campione di 40.000 utenti, in tutto il mondo. Un campione che dovrebbe garantire una notevole rappresentatività nonché una serietà scientifica alle risposte.