La notizia ha il sapore di una campagna mirata di comunicazione, soprattutto per la riservatezza che di solito Facebook ha sui suoi numeri e sulle sue performance. Fatto sta che Menlo Park ha fatto sapere che la sua app di dating ha registrato una crescita del 24% delle conversazioni sull’app nella fascia d’età 18/29yo.
Un numero che potrebbe voler dire tutto ma anche niente. Tutto perché paradossalmente potrebbe anche spiegare dove sono finiti tutti quegli utenti che negli ultimi mesi hanno smesso di usare le altre app, niente perché non si accompagna al numero degli utenti e alla loro eventuale crescita.
Vale la pena di ricordare che Facebook ha un modello di business decisamente diverso da quello di tutte le altre app di dating. Mentre sulle altre per agire e fare match bisogna abbonarsi, a pagamento, perché le funzioni free non garantiscono un uso positivo del prodotto, Facebook è totalmente gratuita.
Per accedere all’app di Facebook bisogna comunque accedere all’app e iscriversi, ma l’uso è totalmente gratuito. Per poter aprire un match è sufficiente che due utenti si siano scambiati un like. Inutile dire che è una bella freccia nell’arco di Zuck.
Ma allora, verrebbe da chiedersi, qual è il ritorno, per Facebook? Semplice: accresce la montagna di dati che raccoglie (e che poi monetizza), tiene gli utenti dentro il suo prodotto fornendo un ulteriore servizio. Ricordiamo che per i grandi colossi del web quella di tenere gli utenti nel proprio recinto è la vera grande scommessa e partita da giocare. Tu entri in Facebook piuttosto che Amazon o TikTok e così via, e lì dentro puoi fare tutto quello che hai bisogno di fare in Internet, da comprare un prodotto a pagare una bolletta e così via.
Ma torniamo al dating. Come abbiamo detto, il fatto che l’app sia gratis, è un punto a favore di Zuck, quello a sfavore è lo scarso successo che ha nella fascia di età più giovane, e quindi meno possibilità di trovare match, insieme alla insofferenza che per l’azienda hanno le nuove generazioni.
Tuttavia secondo Facebook i pro sono superiori ai contro, visto che sempre stando ai suoi numeri, mediamente il 54% degli utenti torna nell’app, mensilmente, altro dato che può voler dire tutto e niente.
Certo, se siete maschi potete sperare di iniziare un match nell’11% dei casi in cui lasciate un like (la percentuale per le donne è del 78%), ma per questo, almeno, non c’è differenza, funziona così in tutte le app di dating.
Detto questo, ricordiamo che oltre il modello utilizzato dalle app di dating e quello di Facebook, c’è anche quello messo a punto da ReadMeet. Qual è? Seguiteci e lo scoprirete.