Probabilmente non è un tema che può riguardare direttamente le app di dating, anzi, a volerla dire tutta potrebbe anche essere in controtendenza al loro uso, ma per noi che ci occupiamo, in un certo senso, di libri, sia pure legandoli al dating, la notizia è eccellente: la Generazione Z non solo non ha paura dei libri, non solo probabilmente legge, ma addirittura sta riscoprendo le biblioteche pubbliche.
Dati recenti certificano la nascita di questo amore reciproco, fra la Generazione Z e le biblioteche pubbliche. E sebbene le ragioni per cui questa cosa sta accadendo non sono necessariamente legate alla lettura o ai libri, è comunque sicuro che questi ragazzi potevano trovare altri luoghi di incontro. Ma hanno scelto le biblioteche pubbliche.
Alla base di questa esplosione, certamente, c’è la crisi economica, la ormai cronica mancanza di risorse dei ragazzi, mancanza che li sta spingendo a trovare luoghi di incontro economici e confortevoli. E cosa c’è di più economico e, tutto sommato, confortevole di una biblioteca?
In effetti le biblioteche sono luoghi grandi, gratuiti, comodi e, oggi, dotati di tutti i servizi digitali necessari. Anche se sembrerebbe che proprio la possibilità di disconnettersi per qualche ora sia una delle attrattive maggiori che esercitano anche sulla Generazione Z.
Quello che è certo, è che ormai le biblioteche pubbliche sono sempre meno quei locali polverosi che i più grandi ricordano, e sempre più strutture dense di occasioni di incontro, di networking, di condivisione di vite ed esperienze. In altre parole, un valido sostituto delle app di dating anche per chi è in cerca di incontri e di nuove relazioni (Ma bisogna dire che non sono e non saranno mai una scorciatoia così rapida come un’app di dating verso una serata di divertimento e di sesso).
Un esempio virtuoso di questa tendenza è la biblioteca Sormani, a Milano, che negli ultimi anni ha visto aumentare del 20% la percentuale di under 25 dei suoi utenti.