In un settore sempre più in crisi, come è quello del dating on line, ci sono due isole felici, due app che continuano a macinare numeri positivi. Sono Hinge e Grindr, la seconda, per di più, nonostante alcuni importanti eventi avversi in materia di privacy.
La più premiata, fra le due, è Hinge, che nel secondo quarto di quest’anno registra un +14% di download in confronto allo stesso periodo del 2023, una crescita di tutto rispetto, ancora più interessante se si pensa che corrisponde quasi interamente alla perdita di Tinder, -12%.
Più contenuta la crescita di Grindr, solo 1% di download in più, rispetto al secondo quarto dell’anno scorso. Ma in un momento in cui, come detto più volte, tutte le app di dating piangono, non è un risultato da sottovalutare.
Diverse le ragioni che possono spiegare questa crescita, diverse anche a seconda delle due app.
Per quello che riguarda Hinge, sappiamo che la Generazione Z sta riscoprendo il piacere delle relazioni durature, degli eventi dal vivo. Ebbene Hinge, sia pure destinata a un target più adulto, interpreta al meglio questa spinta, visto che da sempre si è dipinta come l’app delle relazioni durature.
Tutto in Hinge propende per le relazioni durature, sia l’attenzione al comportamento degli utenti, sia l’interfaccia, molto curato, sia le modalità di connessione, sempre molto basate su interessi e prompt di conversazione abbastanza evoluti.
Nel caso di Grindr invece elemento di forza è sicuramente il fatto di essere l’unica app, forse non l’unica, ma certamente la più conosciuta, dalla comunità LGBTQ+, e se non ci sono concorrenti, chiaro che tutto diventa più facile.
Inoltre la comunity LGBTQ+ storicamente si è sempre caratterizzata per il ruolo importante che hanno, nella vita, gli incontri casuali. Chiaramente non vogliamo cadere negli stereotipi, ma è un dato di fatto.
Adesso non resta che attendere qualche mese, e vedere se il prossimo quarto sosterrà questa crescita o se si è trattato solo di un fuoco di paglia di breve durata.
