Ebbene sì, il 2024 dovrebbe essere l’anno delle app di dating pensate per profili di utenti estremamente precisi, preferibilmente facenti parte di minoranze o con problemi a connettersi nel mondo reale.
Questa tendenza è già presente da tempo, e va di pari passo con quella di cercare affinità più profonde del semplice aspetto fisico, come interessi comuni o, a volte, l’approccio alla vita in termini di valori e modo di vedere le cose.
Le app di dating storiche stanno cercando di cavalcare questa tendenza aggiungendo sempre più nuove feature, ma è chiaro che hanno difficoltà a stare al passo. Tanto più che i settori interessati da questo cambiamento sono sempre più ampi ed esigenti.
Lasciando da parte noi di ReadMeet, che arriveremo presto a proporre la nostra app di dating pensata per chi legge libri, due dei settori più particolari nei quali la presenza di app di dating specifiche è diventata importate sono quelli degli anziani e, ancora più, delle persone con disabilità. Chiaro che in questo momento le app di dating assumono anche un importante funzione e valore sociale.
Per quello che riguarda gli anziani, per chi cerca incontri romantici che devono però avere il tempo dell’età adulta, ci sono SeniorMatch e SilverSingles, mentre se si preferisce prendere le cose ancora più da lontano, partire dalla condivisione di interessi e poi vedere che cosa succede, va benissimo OurTime.
Come si può immaginare, particolamente delicato è il settore delle persone con disabilità. Qui ci sentiamo di citare LoveAbility, adattissima a chi ha disabilità fisiche o cognitive, Daisy, pensata per chi ha disabilità visive (Con feature che consentono di ascoltare i profili e i messaggi di possibili partner, invece di dover leggere), WheelsMeet, anch’essa dedicata a chi ha disabilità fisiche, con in più una importante feature, per permettere agli utenti di combinare incontri in luoghi che offrono tutte le garanzie di accessibilità e di raggiungibilità necessarie. E che dire, questo è il dating con valore sociale che ci piace.