Potrebbe sembrare una ovvietà, ma se lo è è una di quelle ovvietà alle quali in ogni caso nessuno aveva pensato. Forse perché troppo ovvie.
Scusateci questo gioco di parole iniziale, ma il tema lo richiedeva. Sì, certo, abbiamo un po’ forzato la mano, ma siamo sicuri che ce lo perdonerete.
In realtà quello che sta emergendo da numerose ricerche recenti non è tanto la citata ovvietà, cioè che una persona molto sola nella vita quotidiana avrà difficoltà a gestire positivamente delle relazioni con altre persone, e quindi anche il dating, quanto il fatto che il livello di solitudine fra la Gen Z è in crescita geometrica. Un calcolo contenuto in un rapporto pubblicato negli USA nel 2023 a cura della Surgeon General’s Advisory sosteneva che la Gen Z passa in compagnia di altri essere umani il 70% in meno di tempo rispetto al 2003.
Se ci pensate, è un dato pesantissimo. In qualsiasi modo si voglia vedere questo cambiamento, è chiaro che ha degli effetti sulla psicologia stessa delle persone.
Quello citato non è altro che uno dei tanti esempi di ricerche che hanno approfondito questo tema specifico.
Meritano di essere ricordati gli studi del Beaureu of Labor Statistic, secondo il quale dal 2003 al 2019 il tempo dedicato alle interazioni personali è diminuito di 24 minuti al giorno (E lo studio si ferma alla soglia della pandemia, che ha ulteriormente sconvolto il quadro), del Journal of Social and Personal Relationship, che ha rilevato come la Gen Z trascorra in media 3 ore a settimana in meno in relazioni personali rispetto alla stessa fascia degli anni ’90, dell’Università del Michigan, che ha analizzato i comportamenti dal 2000 al 2020 rilevando una caduta del 45% del tempo dedicato alle attività sociali non mediate dalla tecnologia.
Il panorama, già preoccupante, è stato ulteriormente peggiorato dalla pandemia, che ha spinto ancora più sulle relazioni digitali, staccandole dalla possibilità di completarsi con quelle in presenza.
È inutile ripetere che persone che sono così poco abituate a relazionarsi di persona avranno ansia quando sarà necessario farlo, e, addirittura, probabilmente non riusciranno a gestirle al meglio. Relazioni sentimentali comprese.
E questo ulteriore aspetto ha finito col preoccupare, potete immaginarlo, le app di dating, che hanno bisogno di utenti felici di passare dalla teoria alla pratica e che nella parte pratica provino soddisfazione.
Su questo versante è interessante l’iniziativa realizzata da Hinge, che con il programma One More Hour ha finanziato con oltre un milione di dollari una serie di attività, anche a sfondo culturale, finalizzata a mettere insieme gruppi di persone in presenza.
Una goccia, rispetto all’oceano rappresentato dalla solitudine imperante, ma comunque una testimonianza di interesse per un problema che ha conseguenze anche oltre il tutto sommato ristretto ambito del dating on line.