Vittima della violenza, purtroppo conclusasi con la morte, è stata una giovane russa, Zaliya Shamigulova, mentre carnefice è stato un giovane ingegnere informatico del luogo, Puryavirsingh Sundur.
La giovane russa era arrivata alle Mauritius all’inizio del mese di agosto e quasi subito aveva cercato compagnia utilizzando un’app di dating.
Proprio tramite l’app aveva conosciuto Sundur, cominciando, sembrerebbe, una breve relazione conclusasi poi tragicamente.
Sundur avrebbe ammesso il delitto, affermando che il raptus è scattato per ragioni di gelosia. Ma al momento non si conoscono ulteriori particolari.
L’unica cosa certa è l’omicidio è avvenuto in modo particolarmente efferato e doloroso e che Sundur sarebbe stato arrestato dopo che gli inquirenti erano risaliti a lui tramite l’app e il ritrovamento di tracce di sangue nella sua macchina.
L’allarme sulla scomparsa della donna era stato dato dalla sua famiglia, preoccupata prima dalla improvvisa mancanza di notizie, dopo da un messaggio, probabilmente inviato dallo stesso assassino, in cui la figlia annunciava la sua decisione di voler restare nelle isole Mauritius e chiedeva di non essere cercata.
Vogliamo ricordare che ogni giorno sulle app di dating avviene un numero enorme di interazioni e di incontri. E che solo una parte infinitesimale di queste si traduce in episodi di violenza, una percentuale comunque non superiore a quella della vita reale.
Tuttavia proprio perché le app di dating offrono tantissime feature che accrescono ulteriormente il livello di sicurezza degli incontri, è bene utilizzarle tutte. Così come è ottima cosa servirsi di app basate, per esempio ReadMeet, sulla condivisione di interessi specifici, interessi che danno un ulteriore garanzia, sia perché permettono di muoversi su un terreno conosciuto, sia perché di solito i violenti preferiscono mimetizzarsi in ambienti meno definiti.