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Quanto tempo ci vuole per costruire una relazione, affettiva o una semplice amicizia?

Siamo ormai abituati a pensare che il digitale e la rete facilitano tutto, e naturalmente in questo tutto è compresa anche la possibilità di costruire relazioni affettive, sentimentali, o quanto meno delle amicizie.

In realtà le cose non stanno esattamente così. E se è vero che il digitale, la rete, permettono di velocizzare la prima parte di una relazione, di qualsiasi tipo di relazione, eliminando rituali e incomprensioni, dopo, volendo fare le cose per bene, sembrerebbe che gli incontri in presenza danno più profondità alle interazioni.

Le ragioni? Beh, sono molteplici.

Volendo provare a sintetizzare alcuni dei punti che giocano a favore degli incontri dal vivo, possiamo dire che l’interazione faccia a faccia e soprattutto il linguaggio del corpo giocano un ruolo importantissimo. Attraverso questi due canali riusciamo a condividere cose che le parole non possono far passare, tanto meno quelle scritte di una chat.

In fondo tutti noi abbiamo provato qualche volta una fastidiosa sensazione di inadeguatezza nelle chat. Ci siamo domandati se l’altra persona avrebbe capito quello che volevamo dire, o se avevamo capito quello che ci volevano dire.

Senza contare che il livello di comunicazione subliminale ha bisogno della presenza fisica per potersi esprimere.

D’altra parte anche il percorso digitale presenta dei vantaggi, per esempio, il primo, è che in una società esplosa come la nostra incontrarsi dal vivo, soprattutto all’inizio di un rapporto, può non essere semplice. Un rapporto che si sviluppa on line probabilmente alla fine compenserà la mancanza di interazione con un maggior numero di incontri, sia pure sotto forma di videochiamate o di chat.

Per non parlare poi della possibilità di superare barriere geografiche importanti, con la conseguenza di una maggiore apertura e crescita.

Ok, però sappiamo che cosa state pensando. Per quale ragione oggi si dovrebbe avere un solo percorso?

Vero, la presenza fisica costituisce un canale di comunicazione insostituibile, ma perché non pensare a un percorso misto? Ci si conosce on line, una prima verifica veloce, poi ci si vede dal vivo e si comprende che cosa può accadere e fin dove si è disposti ad arrivare. In fondo esattamente quello che facciamo quando usiamo un’app di dating. Un percorso che spiega il grande successo di cui hanno goduto.

Sì, ma. In realtà le due fasi non si integrano mai veramente bene.

Quante volte chi usa app di dating è rimasto deluso incontrando dal vivo una persona con la quale aveva interagito tutto sommato bene nella fase di conoscenza sull’app? La maggior parte delle volte, vero?

E infatti sappiamo che ormai soprattutto la Generazione Z, ma anche i più adulti, sono stanchi di questo sistema misto, che in pratica toglie qualsiasi mistero e traccia la strada semplicemente con qualche parola in chat riservando alla fine del percorso un numero di insoddisfazioni che non valgono nemmeno un incontro occasionale.

Intendiamoci, nessuno si propone di cancellare il mondo digitale, ma forse oggi è necessario spostare la frontiera del dating un po’ più avanti: meno digitale e più presenza.

ReadMeet ha proprio questo obiettivo. Rendere ancora più forte l’esperienza on line basandola su un interessa comune, quello per la lettura e i libri, e dare dopo ancora un’altra possibilità: quella di fissare il primo incontro durante un meeting organizzato per far incontrare gli utenti, che abbiano già aperto una chat di coppia o meno.

Ci vorrà del tempo, anche un po’ di pazienza da parte degli utenti, ma l’obiettivo è chiaro. E sarà raggiunto.

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